La voragine era stata scoperta con una ricognizione aerea nello scorso luglio. Tra l’8 e il 9 novembre, ma le foto sono stare rese disponibili solo ora, un gruppo di esploratori e scienziati del Centro russo di esplorazioni artiche si è calato nella misteriosa voragine che si è aperta nel permafrost (suolo perennemente ghiacciato) della remota penisola Yamal, nell’estremo nord siberiano
I membri della spedizione ad una temperatura esterna di -11 gradi, si sono calati per 16,50 metri fino a toccare un lago ghiacciato profondo a sua volta almeno 10,50 metri, secondo le dichiarazioni rilasciate da Vladimir Pushkarev, capo del Centro russo di esplorazioni artiche
Gli esperti, che includono geologi e storici, non sono arrivati al momento ad una spiegazione condivisa sulla formazione della voragine.
Secondo alcuni la voragine si è originata proprio nel crollo della superficie ghiacciata del permafrost, dopo che negli ultimi anni le temperature nella zona artica sono state di molto più alte della media.
Secondo altri il crollo è stato provocato da una grande bolla di idrati di metano ghiacciati sotto la superficie che, per il caldo, sono passati dallo stato solido a quello gassoso
È la terza spedizione che raggiunge la voragine, ma è la prima volta che si è stati in grado di calarsi fino in fondo
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